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Caso Just Eat: finalmente i rider avranno un contratto



Caso Just Eat: finalmente i rider avranno un contratto
Social Media

28/04/2021

Conosciamo meglio il colosso del food delivery

Just Eat, l’app leader per ordinare il cibo online a domicilio, è presente in Italia dal 2011 e permette di ordinare con pochi e semplici click il proprio food delivery e farlo arrivare ovunque si voglia, come a casa, in ufficio o al parco.

E’ l’app ideale e adatta a tutti e, grazie alla sua velocità, consente a chiunque di sentirsi a proprio agio unendo la comodità al piacere di poter assaporare i propri piatti preferiti o nuovi sapori a prezzi vantaggiosi. Just Eat infatti opera con ristoranti partner su tutto il territorio nazionale con i quali riesce a sviluppare sconti per gli iscritti e clienti. 

Just Eat è gestibile da app IOS e Android e dal suo sito ufficiale. 

Chi sono i rider?

I rider che sulla carta sono definiti come lavoratori autonomi di fatto sono soggetti a turni. Corrono da una parte all’altra della città con biciclette, motorini, macchine, con il caldo, la pioggia, il freddo, non si curano delle condizioni ambientali perché il loro obiettivo è solo uno: fare più consegne possibili e concludere la giornata lavorativa nel migliore dei modi (economicamente parlando).

Sono considerati lavoratori autonomi anche se le falle di questa “autonomia” sono tante. Infatti l’unica cosa che hanno la possibilità di decidere è quando lavorare e per quante ore, la loro autonomia viene meno quando bisogna decidere sulla paga che infatti non sono loro a concordare, ma l’azienda di food delivery per la quale lavorano. 

I rider non possono essere accomunati ai freelance che decidono indipendentemente a quanto offrire la loro prestazione e sono sempre loro a decidere quando, quante ore e per chi lavorare.

I rider oltre a non avere un contratto di lavoro e una serie di altre difficoltà evidenti rischiano la vita tutti i giorni. Purtroppo il numero di incidenti aumenta giorno dopo giorno e nel migliore dei casi il rider deve pagarsi le spese sanitarie da solo nel peggiore dei casi perde la vita.

L’accordo che divide

Durante il mese di marzo 2021 la situazione per i rider si è avviata verso un processo di cambiamento, sicuramente complice la situazione pandemica. 

La pandemia ha sicuramente posto l’accento sulle condizioni lavorative di questa categoria. I rider sono risultati essenziali nel periodo Covid-19 per le attività di ristorazione che altrimenti non avrebbero potuto continuare la loro attività.

Il 29 marzo 2021 è stato siglato il primo accordo sindacale a livello nazionale tra le parti sociali e Just Eat Take Away Express, accordo che riconosce i rider come lavoratori subordinati, aventi diritto a: ferie, malattia, contributi, permessi, mensilità aggiuntive, paga oraria, Tfr e così via.

In questo modo si è conclusa una prima tappa fondamentale verso la tutela di questa categoria.

Tuttavia, l’accordo ha portato inaspettatamente a una forte spaccatura tra chi approva le condizioni dell’accordo e chi vuole rimanere autonomo. Il motivo? Il contratto prevederebbe una retribuzione oraria ridotta che porterebbe i rider a guadagnare ancora di meno.  

L’accordo in essere è la prova evidente della necessità di salvaguardare i diritti dei rider, categoria di lavoratori che fino a pochi mesi fa non beneficiava di alcuna tutela degna di essere chiamata tale. Ci auguriamo che ambo le parti si possa trovare il giusto compromesso così da soddisfare le richieste di tutti, rider e aziende di food delivery.

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