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Il fenomeno degli short videos



Il fenomeno degli short videos
Social Media

13/05/2021

Cosa sono gli short videos?

Negli ultimi mesi si è sviluppato un nuovo fenomeno, quello degli short videos, che si contraddistinguono per la durata che oscilla tra i 15/30 secondi massimi.

Gli short videos devono la loro popolarità a TikTok, il nuovo social network divenuto famoso tra i più giovani e caratterizzato da mini video, che hanno due durate massime da 15 o da 60 secondi. Questi contenuti scorrono continuamente, generando “dipendenza” nei suoi utenti. Tipicamente i video brevi sono caratterizzati da una colonna sonora e da qualche effetto speciale di montaggio.

Questo formato è stato ormai adottato anche da altre applicazioni. Prima da Instagram con i Reels, poi da YouTube con Shorts, da Snapchat con Spotlight e per ultimo da Facebook che ne sta ancora testando l’utilizzo. I video brevi sono ideali per catturare l’attenzione con contenuti di intrattenimento o educativi, e possono anche essere utili per veloci consigli come ad esempio la creazione di un outfit o di una ricetta. Il tempo di produzione è mediamente basso perché la tecnologia ne supporta sia il montaggio sia la creazione.

La generazione Z

La proliferazione degli short videos si riconduce alla generazione Z alla quale appartengono tutti i nati tra il 1996 e il 2010. Questi rappresentano i principali consumatori di oggi e anche quelli di domani per tutti i settori in generale e per quello della telefonia, dell’abbigliamento e simili in particolare.

Alcuni studi hanno mostrato che gli appartenenti alla generazione Z sono tra i principali fruitori dei social network e anche tra i principali creatori di contenuti, sono infatti loro ad essere i più attivi sui social. La particolarità che li contraddistingue è il loro tempo massimo di fruizione che si aggira intorno agli 8 secondi, oltre il quale perdono l’attenzione sul contenuto cercando altro.

Il tempo di attenzione degli appartenenti alla generazione Z è tendenzialmente molto basso a causa della grande quantità di contenuti presenti online che lo bombardano e lo invogliano costantemente a saltellare come un grillo da un video all’altro. Ed è così che si è sviluppato il trend degli short videos, ad oggi mezzo strategico per raggiungere un target sempre più ampio che, consapevole di dover spendere poco tempo per guardare un digital content, è più motivato a vederlo fino alla fine.

Short videos o shoppable videos?

Le aziende hanno sempre utilizzato i contenuti video per raggiungere il proprio target, a cominciare dalla televisione, che ancora oggi richiede elevati budget per la produzione di contenuti e il rispetto di tempi rigidi e predefiniti.

Una seconda fase è iniziata con l’avvento di YouTube, che ha rotto gli schemi della tv offrendo la possibilità a chiunque di avere una sorta di proprio palinsesto. I contenuti YouTube possono essere di qualsiasi durata (60 secondi, 30 minuti o anche qualche ora) e possono essere pubblicati o eliminati in qualsiasi momento. 

Da pochi mesi siamo entrati nell’era degli short videos, considerati sin da subito un potente mezzo di comunicazione. Oggi per le aziende il fenomeno degli short videos rappresenta una nuova opportunità di business, infatti secondo Smart Insights, l’85% dei consumatori ha maggiori probabilità di acquistare un prodotto dopo aver visto un video online a riguardo.

Gli short videos hanno un forte impatto perché sono rapidi e alla portata di tutti, visto che raccolgono una larga fascia d’età. Solitamente non prevedono tempi di montaggio lunghi ma richiedono una buona dose di creatività, fondamentale per attirare l’attenzione dell’utente e creare contenuti originali che emergano rispetto agli altri.

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