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Food4Future: l’alimentazione sostenibile



Food4Future: l’alimentazione sostenibile
Sostenibilità

31/08/2022

Il futuro del nostro Pianeta dipende anche dalle scelte alimentari che facciamo a tavola. Per quale motivo?

Nel seguente articolo parleremo di:

I limiti planetari e l’alimentazione sostenibile

Il sistema alimentare è una delle più grandi minacce per la biodiversità globale e solo un’alimentazione sostenibile può salvare l’ambiente e mantenerci in salute. 

Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, il numero di persone che soffrono la fame a livello mondiale è salito a 828 milioni nel 2021, circa 46 milioni in più rispetto all’anno precedente.

Il nostro Pianeta è estremamente affollato e le risorse sono sempre più limitate, è per questo motivo che le soglie biofisiche (anche chiamate “limiti planetari”) non devono assolutamente essere oltrepassate se si vuole mantenere un equilibrio dell’ecosistema.

Tuttavia, i 4 limiti che riportiamo di seguito sono già stati superati a causa di un motivo che abbiamo citato nelle prime righe: l’insostenibilità del sistema alimentare.

  1. Perdita di biodiversità: circa l’80% della perdita di biodiversità globale è causata dall’agricoltura e dal sistema alimentare globale. Le enormi perdite riguardano specie ed ecosistemi sia terrestri sia marini.
  1. Cambiamento dell’utilizzo del suolo: il suolo è una risorsa non rinnovabile ed è indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo sulla Terra. Ad oggi, già il 40% delle terre emerse è stato sfruttato per l’agricoltura e l’allevamento e la prima causa della deforestazione mondiale è proprio la creazione di coltivazioni, piantagioni e pascoli.
  1. Cambiamento climatico: il sistema alimentare è uno dei principali responsabili del cambiamento climatico. Il 23% delle emissioni globali di gas serra proviene dall’agricoltura e considerando i processi di trattamento e trasporto dei prodotti alimentari la percentuale arriva al 37%.
  1. Alterazione dei cicli biogeochimici: le cause principali dell’alterazione dei flussi di azoto e fosforo sono i processi di agricoltura e allevamento. La chimica del Pianeta è stata completamente stravolta. La quantità di fertilizzanti minerali che veniva consumata negli anni ‘60 era 10 volte inferiore rispetto a quella consumata oggi. Spesso sono proprio i fertilizzanti minerali ad inquinare i corsi d’acqua e a dissestare le aree marine costiere.

Oltre a questi 4 limiti planetari che sono stati ampiamente superati, ci sono tanti altri limiti che sono a rischio proprio perché sono tutti collegati fra loro.

I sistemi alimentari non sostenibili non solo danneggiano l’ambiente ma anche la salute, l’economia e la sicurezza dell’uomo.

Basti pensare che negli ultimi 50 anni il consumo di acqua dolce è triplicato e solo per l’irrigazione nei campi agricoli ne viene utilizzato circa il 75%. Per non parlare dell’inquinamento chimico causato dagli erbicidi, fungicidi, insetticidi, antibiotici e ormoni.

La campagna Food4Future

Food4Future è una campagna del WWF che ha l’obiettivo di modificare i sistemi alimentari rendendoli più sani e sostenibili, prendendo in considerazione anche i limiti del Pianeta e i bisogni degli esseri umani.

Il progetto prevede 4 aree in cui è necessario agire il prima possibile per migliorare la nostra salute e quella degli ecosistemi.

Di seguito le 4 sfide per non superare ulteriormente i limiti planetari:

Grow better (coltiva in modo sostenibile)

Fish better (pesca in modo sostenibile)

Eat better (mangia in modo sostenibile)

Use better (riduci gli sprechi alimentari)

Grow better

È indispensabile una rivoluzione agricola per iniziare a produrre alimenti e materie prime senza superare le soglie biofisiche. Per farlo serve garantire un maggiore rispetto dei cicli naturali degli agroecosistemi; proteggere e aumentare le aree ad alta naturalità funzionali al mantenimento e all’incremento della biodiversità, utilizzare meno sostanze chimiche mediante la diffusione di pratiche agricole che non richiedano l’uso di pesticidi, fertilizzanti chimici e antibiotici.

Gli obiettivi principali di questo progetto sono: ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2030; coltivare il 40% della superficie agricola in modo biologico entro il 2030; ripristinare il 10% della superficie agricola in aree naturali; riportare l’allevamento ad una modalità biologica ed estensiva; utilizzare meno fertilizzanti e più sostanze organiche nel suolo; favorire la transizione ecologica verso la sostenibilità delle industrie agroalimentari.

Fish better

Gli ecosistemi marini sono fortemente minacciati dalla pesca eccessiva e illegale.

Sempre secondo recenti dati diffusi dal WWF, il 34% degli stock ittici su scala globale è sovrasfruttato. Nel Mar Mediterraneo questa percentuale sale al 75% con il 60% del pesce pescato al limite delle proprie capacità di rigenerarsi.

Per questo motivo gli obiettivi della sfida fish better sono:

  • Garantire che la gestione della pesca diventi un sistema partecipativo che includa i pescatori locali;
  • Coinvolgere l’industria ittica nella trasformazione del settore della pesca verso la sostenibilità. 

Quando un prodotto ittico è sostenibile? Lo è se non riduce la capacità naturale degli stock ittici di rigenerarsi, non distrugge gli habitat marini e costieri, non contribuisce in modo significativo al rilascio di gas serra, non minaccia le specie a rischio di estinzione e protette, non inquina, considera gli interessi delle comunità associate, non opera alcuna trasgressione dei diritti umani fondamentali né dei diritti dei lavoratori, non mina la sicurezza alimentare, è legale e tracciabile.

Eat better

La sostenibilità ambientale del Pianeta e la salute dell’uomo possono essere garantite dal cibo. Tuttavia, al contrario, il cibo sta minacciando sia le persone che la Terra.

Come abbiamo riportato nel primo paragrafo, oltre 800 milioni di individui soffrono la fame e allo stesso tempo quasi 2 miliardi di persone assumono quantità di cibo smisurate.

Per cambiare l’intero sistema alimentare è necessario un cambiamento delle abitudini alimentari delle persone. Quali sono le scelte più sostenibili per l’ambiente? Una dieta ricca di frutta, verdura e di alimenti di origine vegetale è il pilastro delle diete sane ma anche di quelle più utili per l’ecosistema.

Anche se la dieta mediterranea è da sempre la salvatrice delle biodiversità, secondo il WWF è a rischio di estinzione a causa di una serie di fattori come l’urbanizzazione, le difficoltà economiche e il ritmo di vita frenetico che stanno cambiando le nostre abitudini alimentari verso modelli di consumo troppo ricchi di carne e altri derivati animali, prodotti trasformati, industriali e da fast food.

Per questo motivo tra gli obiettivi della sfida eat better ci sono la promozione di una dieta principalmente a base vegetale e l’attuazione di una norma che impedisca l’importazione in Europa di prodotti causa di deforestazione e distruzione di ecosistemi.

Use better

Il cibo che ha richiesto il consumo di energia, di terra, di acqua, di tempo, di carburante, di risorse naturali e umane, di denaro e di una certa quantità di inquinanti per essere prodotto, trasportato, trasformato, confezionato, conservato, venduto e acquistato, troppo spesso viene buttato e sprecato.

In un periodo storico in cui la fame nel mondo è in aumento, è estremamente importante ridurre le perdite alimentari durante la produzione e gli sprechi nel consumo. 

Nel nostro piccolo possiamo fare davvero molto per salvaguardare il Pianeta e tutti gli esseri viventi che lo abitano. Siamo ancora in tempo ma è necessario agire subito prima che sia troppo tardi. Cambia le tue abitudini alimentari per cambiare il destino del mondo. Scegli un’alimentazione sostenibile!

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