11/02/2025
Sai qual è il vero impatto sostenibile del digitale?
Ormai è chiaro a tutti, anche il digitale ha un enorme impatto positivo e/o negativo sulla sostenibilità. Tuttavia, non è molto facile capire quali siano gli aspetti e le azioni che ostacolano o supportano maggiormente lo sviluppo sostenibile.
Proprio per questo motivo, di recente abbiamo dato vita alla nostra rubrica social #PixelAndPlanet con la quale abbiamo rivelato 10 dati statistici e informazioni che tutti dovrebbero conoscere sull’impatto sostenibile del digitale.
In questo articolo vogliamo riportare i primi 10 punti della rubrica che continuerà nel 2025 con nuove e incredibili notizie.
1. Ogni persona che utilizza i prodotti e i servizi online produce oltre 400 kg di anidride carbonica all’anno, per un totale stimato di 1, 6 miliardi di tonnellate di gas serra immessi nell’atmosfera¹.
2. È stato calcolato che ogni email comporta l’immissione di 4gr di CO2 nell’atmosfera, una cifra che aumenta fino a 50gr in presenza di un allegato di grandi dimensioni. In un anno, un utente medio che utilizza la posta elettronica per lavoro può arrivare a emettere nell’atmosfera 135 chili di CO2, l’equivalente dell’inquinamento che si produce percorrendo circa 320 km in auto².
3. La fase di addestramento delle intelligenze artificiali e il loro successivo utilizzo provocano emissioni di ingenti quantità di CO2 nell’atmosfera.
Per addestrare GPT-3 (composta da 170 milioni di parametri) sono state emesse 550 tonnellate di anidride carbonica. (Emissioni pari a quelle provocate da 200 voli da Milano a New York)*.
Quante emissioni avrà prodotto l’addestramento di GPT-4 che possiede più di 1700 miliardi di parametri?
4. Dalle ultime analisi è emerso che in Italia vengono prodotti circa 14 kg/abitante di rifiuti hi-tech (per un totale di circa 800.000 tonnellate all’anno).
Una moderna apparecchiatura elettronica costituita da circuiti elettrici, materiali plastici e metalli quali oro, argento, rame e materiali critici come le terre rare, può contenere fino a 60 elementi e queste tipologie di rifiuti contengono sostanze pericolose che devono essere trattate e smaltite in sicurezza. Attualmente, solo il 20% dei rifiuti hi-tech viene gestito correttamente³.
5. Quante volte hai detto ‘ti mando un vocale così faccio prima’?
L’invio e la ricezione di messaggi richiedono energia sia per il funzionamento dello smartphone sia per l’infrastruttura di rete (server, data center, ecc).
I data center che gestiscono la trasmissione e l’archiviazione dei messaggi consumano una grande quantità di energia e molti di questi sono alimentati da fonti di energia non rinnovabile che contribuiscono alle emissioni di CO2.
Un singolo messaggio su WhatsApp emette quasi 4gr di CO2, mentre i messaggi vocali, essendo più pesanti delle normali chat di testo, richiedono una quantità maggiore di dati per essere inviati e scaricati.
Questo significa che, sebbene possa sembrare un modo più veloce e comodo di comunicare, l’invio di messaggi vocali contribuisce ad aumentare l’impronta di carbonio della nostra attività digitale.
6. Memorizzare dati informatici necessita di enormi archivi materiali. Non c’è nessuna “nuvola” virtuale, il cloud è un enorme computer che opera all’interno di un sovraccaricato data center.
Christina Gratorp, PhD researcher in the E-Charge project, afferma che per sua stessa natura il software consuma il mondo fisico, perché i bit non esistono senza gli atomi. Possiamo imparare a codificare meglio, riciclare di più e fare test più efficaci, tuttavia, sarebbe fisicamente impossibile non consumare materia ed energia.
Proprio per questo motivo, utilizza responsabilmente il digital per provare anche tu a salvare la nostra amata Terra. Sui tuoi dispositivi digitali cancella tutto quello che non ti serve e memorizza solo gli elementi indispensabili.
7. Secondo il Global E-waste Monitor delle Nazioni Unite, in un anno sono stati prodotti 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Oltre 7 kg per ogni abitante del Pianeta.
Dove vanno a finire tutti gli apparecchi di scarto, spesso ancora funzionanti?
Dalla stessa analisi è emerso che solo il 17% dell’e-waste è entrato in circuiti legali di riciclo. Del resto si è perso traccia in discariche abusive in Africa e nel Sud-est asiatico.
In questi Paesi per accelerare il recupero dei metalli rari, le componenti plastiche dei rifiuti elettronici vengono solitamente bruciate in roghi altamente inquinanti che disperdono nell’ambiente sostanze nocive come diossine, piombo, mercurio e cadmio.
8. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, i data center consumano dalle 10 alle 50 volte in più energia per metro quadrato rispetto a un ufficio tradizionale. Inoltre, si stima che entro il 2026 il consumo globale di elettricità per i data center supererà i 1.000 TWh.
(Per comprendere meglio questo dato, basti pensare che il consumo totale di elettricità in Francia nel 2022 è stato di 459 TWh⁴)
9. Ogni volta che schiacciamo play e guardiamo un contenuto in streaming siamo responsabili dell’inquinamento che deriva dalla riproduzione del contenuto stesso. Da recenti studi è emerso che guardare 30 minuti di Netflix produce il rilascio di circa 1,6 Kg di CO2 nell’atmosfera, l’equivalente di un viaggio in macchina di 6 km.
10. Secondo uno studio dell’American Journal of Health Promotion pubblicato su Psychology Today, gli effetti negativi dell’uso sregolato della tecnologia non riguardano solo l’ambito emotivo e psicologico, ma influenzano negativamente la salute e si manifestano con frequenti disturbi dell’attenzione e della vista, mal di testa, stati di ansia e infelicità, depressione, irritabilità e nervosismo.
Inoltre, Erin Vogel, professore di psichiatria alla University of California, ha affermato che l’utilizzo spropositato dei social può distorcere la percezione della realtà, creando un senso di insoddisfazione costante per via della ricerca della perfezione.
Utilizza responsabilmente il digital e ricordati che spesso la realtà non è quella che vedi sui social. Metti la tua salute sempre al primo posto.
Quello che emerge da questi primi 10 dati è l’impatto che ha il digitale in tutte le aree della sostenibilità.
È di fondamentale importanza dare più peso alle nostre azioni ed essere più consapevoli dell’impatto sostenibile del digitale. Non dobbiamo sperare in un futuro migliore, dobbiamo agire affinché sia davvero possibile realizzare un futuro migliore per tutti.
¹Fonte: “Studio sulla Sostenibilità” di IAB Italia e YouGov.
²Fonte: Studio della Royal Society riportato dal World Economic Forum.
³Fonte: Centro di Coordinamento RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
⁴Fonte: “Rapporto sull’Economia Digitale” delle Nazioni unite
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