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Emoji: guida per brand che vogliono parlare ai giovani



Emoji: guida per brand che vogliono parlare ai giovani
Social Media

15/07/2025

Il 92% degli utenti online usano emoji ogni giorno per comunicare.

Negli ultimi anni, le emoji sono passate dall’essere semplici faccine divertenti a diventare un vero linguaggio digitale. Se prima servivano a esprimere emozioni nei messaggi testuali, oggi sono parte integrante della comunicazione giovanile, utilizzate per costruire significato, ironia, identità e, in molti casi, appartenenza a una community.

In un’epoca in cui WhatsApp è la posta, TikTok è il palcoscenico, e Instagram è il curriculum sociale, le emoji sono i codici non verbali che tengono in piedi ogni scambio. 

Ma non sono fisse: il loro significato si trasforma, si evolve e viene reinventato costantemente.

Per i brand, questo significa una cosa sola:
👉 ignorare le emoji significa ignorare il linguaggio stesso della nuova generazione.

In questo articolo parleremo di:

Cosa rappresentano davvero le emoji per i giovani?

Nel mondo della Gen Z e dei nativi digitali, le emoji non sono semplicemente decorazioni. Sono strumenti espressivi potenti, capaci di trasmettere tono, contesto, ironia, sottotesto e persino sarcasmo, che spesso il testo scritto non riesce a veicolare in modo chiaro.

Per esempio:

  • 😂 un tempo significava “sto ridendo tanto”, oggi è spesso visto come “emoji da boomer”
  • 💀 (teschio) ha sostituito il classico 😂 per esprimere una risata estrema, al punto da ‘morire dal ridere’
  • 🧎‍♂️ (persona in ginocchio) può indicare disperazione o supplica comica

Le emoji rappresentano un livello metatestuale nella comunicazione: la frase scritta dice qualcosa, ma una emoticon modifica, rafforza o ribalta il suo significato.

Perché la Gen Z ama così tanto le emoji

La Gen Z ama le emoji per diversi motivi e tra i principali ci sono:

1. Controllo sul tono del messaggio

In un mondo digitale dove il linguaggio scritto può apparire freddo o ambiguo, le emoji permettono di:

  • alleggerire un messaggio
  • indicare sarcasmo o ironia
  • mostrare affetto o familiarità

2. Creare identità

Le emoji sono diventate segni di appartenenza generazionale. Chi usa 😂 è “vecchio”; chi usa 💀, 🧍 o 🪦 è “sul pezzo”. Usarle in un certo modo è anche un modo per dire chi sei.

3. Creatività e ironia

I giovani della Gen Z usano le emoticon in modo creativo, spesso decontestualizzandole. Per esempio:

  • 🪳 (scarafaggio) per rappresentare sé stessi in momenti di autodisprezzo ironico
  • 🧌 (troll) per commentare in modo ironico i commenti indesiderati
scarafaggio e troll

📈 Quali sono le emoji più usate dalla Gen Z?

Non parliamo solo di smile. Ecco alcune delle “faccine” più usate (e reinterpretate) oggi:

emoji più utilizzate

Cosa dovrebbero fare i brand

Le emoticon sono un linguaggio, non un ornamento. Utilizzarle senza capire il loro significato attuale può generare incomprensioni, o peggio: ridicolizzare il brand. Scrivere “Siamo pazzi di voi! 🤡” può sembrare divertente, ma in realtà sta dicendo “ci siamo resi ridicoli”.

🔍 Regola d’oro: se non conosci il significato di una “faccina” in quel contesto culturale e generazionale, evita di usarla.

Autenticità > imitazione forzata

I giovani hanno un radar infallibile per scoprire quando un brand finge di essere “giovane” senza esserlo davvero. Se un’azienda vuole usare le emoticon nel proprio tone of voice, deve:

  • conoscere i contesti d’uso
  • mantenerle coerenti con la propria brand identity
  • evitare l’effetto “zio su Facebook che scopre i meme”

Sì alle emoji, ma con strategia.

Utilizzare le emoticon può aiutare:

  • A rendere più visivi i messaggi
  • A migliorare il tasso di apertura nelle email/newsletter
  • A creare connessione nei post social
  • A generare reazioni e commenti (usate nei contenuti “relazionali”)

Tuttavia, un uso eccessivo o fuori luogo può:

  • Far perdere credibilità
  • Confondere il tono del messaggio
  • Allontanare il target

💡 Come usare le emoji in modo efficace?

Ecco alcuni consigli pratici per i brand:

✅ Contestualizza

Ogni emoji ha significati diversi a seconda del contesto, della piattaforma e del target. Prima di inserirla in un copy, chiediti:
“Come la interpreterebbe un 20enne su TikTok?”

✅ Usa la combo emoji + testo

Una faccina può sostituire una parola, ma spesso la rafforza. Non usarla da sola, ma come potenziatore narrativo.

Esempio efficace:
“Il nostro nuovo prodotto è finalmente qui. Spoiler: è 🔥”
→ Qui 🔥 rafforza il tono entusiasta senza forzare.

✅ Inseriscile nei momenti giusti

Nei titoli, nei bullet point, nei commenti: le emoji interrompono visivamente il testo e attirano l’attenzione. Ma evita l’overdose.

✅ Fai A/B test

Prova headline con e senza emoji nei tuoi adv, nelle mail o nei caption. Misura il tasso di apertura, click e coinvolgimento.

I giovani non si fidano dei brand che “urlano” promozioni. Si fidano di quelli che entrano nelle loro conversazioni in modo naturale.

Usare le emoji con consapevolezza aiuta a:

  • umanizzare la comunicazione
  • rompere la distanza istituzionale
  • trasmettere tono e intenzione in modo immediato
  • creare familiarità

Un brand che sa usare le emoji è un brand che sa ascoltare e adattarsi, non che copia. Emoticon sbagliate posso trasmettere messaggi sbagliati o incoerenti. Ad esempio è sbagliato utilizzare emoji vecchie:
 
“Offerta imperdibile solo per te 😂😂😂”
→ 👴 Sembra un messaggio di spam

È sbagliato utilizzare emoticon in modo incoerente:

 “Parlaci dei tuoi sintomi 💃”
→ L’emoji del ballo non è certo adeguata per un contenuto medico

È sbagliato utilizzare troppe emoji:

 “😍🔥🤩🥰💥😱 Nuova collezione OUT NOW 🔥💥🛍️🎉”
→ Distrugge la leggibilità e sembra un SMS truffa

mix di emoji

In conclusione

Le emoji sono anche un termometro culturale. Il modo in cui cambiano significato ci racconta come evolve la società, il linguaggio e le abitudini comunicative.

In un certo senso, le emoticon sono il nuovo slang, ma con una potenza visiva e globale.Chi le capisce, capisce il mondo in cui stanno crescendo le nuove generazioni.
E chi vuole vendere qualcosa a queste generazioni, deve partire da lì.

Queste “faccine” non sono più una moda passeggera. Sono parte integrante della comunicazione quotidiana.
Per i brand, non è una questione di “metterci la faccina” per sembrare simpatici. È una questione di parlare la lingua giusta, nel modo giusto, alle persone giuste.

Saperle usare vuol dire ascoltare, adattarsi, relazionarsi.
Perché oggi, nel mondo digitale, la relazione batte la promozione. Sempre.

Contattaci ora e scopri come possiamo aiutarti a comunicare il tuo messaggio nel modo più efficace possibile attraverso l’uso delle giuste emoji e di una comunicazione attrattiva, convincente ed emozionale.

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