26/01/2024
Negli ultimi anni il termine metaverso è entrato a far parte delle nostre vite, insediandosi in punta di piedi in tantissimi aspetti, anche quotidiani. In particolare la realtà virtuale sta emergendo sempre di più come spazio utile alle dinamiche aziendali, ma può davvero essere considerato un modo per connettersi con il consumatore?
Vediamo ora nel dettaglio di cosa parleremo in questo articolo:
Come prima cosa cerchiamo di capire cosa si intende con metaverso. Si tratta di un universo digitale persistente dove le persone possono interagire, socializzare e persino lavorare semplicemente creando avatar personalizzati. Negli ultimi anni sono tante le piattaforme che stanno aprendo le porte al metaverso e molte aziende non hanno perso tempo nel farsi coinvolgere dal potenziale di questo spazio immersivo.
Prima di entrare nel dettaglio del perché avviene è utile parlare della nascita di questo termine, alle volte usato impropriamente. “Metaverso” è un termine utilizzato per la prima volta nel 1992 in un romanzo fantascientifico di Neal Stephenson e deriva dall’unione dell’accezione greca meta – ovvero al di là di – e universo. Negli anni successivi poi il termine inizia ad essere adottato nel contesto della tecnologia e intorno ad esso inizia a crescere un interesse spropositato.
C’è una caratteristica del metaverso però che è degna di essere menzionata, ovvero il fatto che sia un universo persistente. Questo termine indica la condizione per cui gli elementi del metaverso persistono anche in assenza degli utenti, ovvero quando essi si disconnettono, permettendo una certa continuità nell’esperienza generale e nelle varie attività. Continuità che se vogliamo è data anche dalla possibilità di creare degli avatar personalizzati, che consentono agli utenti anche di rappresentarsi ed esprimere la propria identità e stile.
Una delle sfide del marketing è sicuramente quella di creare un coinvolgimento autentico con il pubblico, e senza dubbio tutto si può nel metaverso. Parliamo di spazi nuovi e innovativi dove la distanza azienda-cliente e/o prodotto-cliente può essere ridotta a zero. Gli utenti infatti possono partecipare attivamente, esplorare gli ambienti virtuali e interagire con i prodotti in modi che vanno ben oltre la semplice osservazione. Dal virtual try-on alle esperienze immersive di marca: tutto è possibile nel metaverso. Tramite gli avatar gli utenti possono ad esempio provare virtualmente degli abiti o scegliere i mobili nuovi per casa e questo, oltre che migliorare sicuramente l’esperienza d’acquisto online, va anche a ridurre i rischi e gli eventuali resi.
Inoltre, elemento chiave del metaverso è la socializzazione. Le aziende possono letteralmente creare delle comunità virtuali legate al prodotto e al brand dove gli utenti appassionati possano incontrarsi e condividere opinioni o esperienze.
E sempre collegandosi all’aspetto sociale non dimentichiamoci poi di quello che è stato un elemento fondamentale alla nascita dell’internet e che oggi prende ancora un’altra sfumatura: l’eliminazione delle barriere fisiche. Nel metaverso le aziende possono organizzare eventi o fiere raggiungendo il pubblico da ogni parte del pianeta. Eventi di questo tipo rendono possibile la partecipazione a chiunque abbia accesso a una connessione internet, con sensazioni molto simili a quelle che si avrebbero partecipandovi in presenza. Ricordiamoci che stiamo parlando di realtà virtuale: qui gli utenti interagiscono in ambienti tridimensionali e hanno la possibilità di simulare vere e proprie interazioni fisiche.
Chiaramente inutile dire come questo aspetto oltre che essere importante lato customer si possa leggere altrettanto positivamente anche lato azienda. Le barriere fisiche infatti si incontrano con quelle logistiche, permettendo all’azienda di ridurre notevolmente i costi e di migliorare la gestione dei viaggi anche su scala mondiale.
Per ultimo ma non per importanza un aspetto che piace molto alle aziende. Durante le sessioni virtuali nel metaverso le aziende hanno la possibilità di raccogliere dati dettagliati sugli utenti. L’analisi del coinvolgimento degli utenti durante ad esempio gli eventi che avvengono nel metaverso potrebbe fornire dei dati molto importanti circa l’andamento degli stessi e l’efficacia delle iniziative.
Inoltre, analizzando le interazioni si ha la possibilità di capire quanto una data esperienza sia effettivamente usabile. Conoscere a fondo gli utenti, capire le loro mosse o quello che si aspettano di trovare nel metaverso può essere un ottimo modo per adattare a loro le strategie di marketing. Cosa serve per farlo? Dati, dati e ancora dati!
Quindi si, il metaverso non eguaglierà mai un abbraccio o una stretta di mano, ma l’adozione – moderata – di questa strategia non solo rappresenterebbe una risposta alle sfide del presente, ma andrebbe a tracciare anche la strada per l’evoluzione futura, non solo nel mondo del marketing.
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