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Lo Smart Working per il futuro: come cambia il rapporto tra azienda e dipendente



Lo Smart Working per il futuro: come cambia il rapporto tra azienda e dipendente
Digital Transformation

30/06/2020

Nel rispetto delle regole e delle direttive del governo sull’emergenza sanitaria che abbiamo affrontato e grazie all’aiuto degli strumenti digitali, per molte aziende è stato possibile proseguire la propria attività sperimentando il lavoro da casa, comunemente ed erroneamente definito “smart working”. Tuttavia, utilizzare le possibilità offerte dal digitale per trasferire il lavoro dall’ufficio alla propria abitazione è solo un piccolo aspetto dello smart working e non riguarda in modo diretto la rivoluzione culturale e organizzativa tipica della modalità di lavoro smart. 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali definisce lo smart working come una modalità di lavoro caratterizzata dall’assenza di vincoli sia orari che spaziali e da una diversa organizzazione che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro, favorendo la sua produttività.

Si tratta dunque di un approccio totalmente diverso alla realtà lavorativa, caratterizzato da una revisione radicale dell’organizzazione dell’azienda e delle modalità di lavoro, che prevede inevitabilmente un cambiamento culturale.

Perché il lavoro da casa viene erroneamente definito “smart working”?

C’è una sostanziale differenza fra lo smart working e il telelavoro (o remote working). 

  • Il telelavoro prevede lo spostamento della sede di lavoro dai locali aziendali a un’altra sede. Solitamente l’attività lavorativa viene svolta nell’abitazione del dipendente, che è vincolato a lavorare da una postazione fissa e con gli stessi orari dell’ufficio. La retribuzione, i tempi della prestazione e gli incarichi devono essere equivalenti a quelli di quando si lavora all’interno della sede aziendale.
  • A differenza del telelavoro, con lo smart working (o lavoro agile) l’attività lavorativa non prevede una postazione fisica. Si lavora in parte all’interno della sede aziendale e in parte all’esterno. Non ci sono vincoli per quanto riguarda gli spazi e gli orari minimi di lavoro. L’unico vincolo è l’orario giornaliero di durata massima dell’attività lavorativa stabilito dalla legge e dalla contrattazione collettiva. 

La vera rivoluzione risiede nel rapporto fra l’azienda e il dipendente nel ridefinire in maniera flessibile le modalità del lavoro. Lo smart working non prevede pause in orari predefiniti, non si timbra un cartellino e si può svolgere il proprio incarico da qualsiasi luogo. Quello su cui ci si focalizza è il raggiungimento di obiettivi e risultati e non la strada da seguire per raggiungerli.

Come cambia la produttività dei dipendenti?

L’introduzione dello smart working influisce sul benessere e sulla qualità della vita dei dipendenti e di conseguenza si riflette in positivo anche sulla loro produttività. Ci sono vari aspetti che cambiano con il lavoro smart, come la valorizzazione e la responsabilizzazione delle risorse umane, l’abbattimento delle differenze di genere, la riduzione delle forme di assenteismo, ma soprattutto la promozione dell’uso delle più innovative tecnologie digitali.

Inoltre, è facile immaginare come lo smart working (in questo caso anche il telelavoro) influisca sui temi legati alla sostenibilità dell’ambiente. Lavorare da casa comporta risparmi nei consumi elettrici all’interno degli uffici e una notevole riduzione nelle emissioni di CO2 dovuta alla diminuzione del traffico. Questi sono solo alcuni degli aspetti che evidenziano il contributo del lavoro agile alla salvaguardia dell’ambiente.

Persone che affollano una strada per dirigersi al lavoro

Un nuovo approccio al lavoro con uno sguardo al futuro 

Per concludere, lo smart working si basa su un nuovo approccio al lavoro che non riguarda più solo l’adempimento, ma mette i dipendenti delle aziende al centro di un progetto più ampio di “people strategy”. L’obiettivo di questo progetto è puntare sulla valorizzazione delle persone e sulla fiducia tra lavoratori e amministrazione. La collaborazione e la programmazione diventano gli elementi essenziali per raggiungere i migliori risultati possibili.

Negli ultimi tempi, per far fronte alle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, molte aziende hanno consentito ai propri dipendenti di proseguire l’attività lavorativa da casa. Non è da escludere che questo sia un primo passo verso l’utilizzo dello smart working per attuare una piena trasformazione digitale dell’azienda. 

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