11/11/2021
È ufficiale: durante l’evento Connect, la conferenza annuale del social, Mark Zuckerberg ha annunciato il rebranding della sua azienda, che da Facebook Company diventa Meta Company. Meta diventerà in questo modo il brand “padre” di tutti i prodotti social e dei progetti futuri.
Il nuovo nome della società, dice Zuckerberg, ha come scopo quello di catturare la vera essenza che avrà per l’azienda il metaverso: “Siamo visti come un social media ma nel nostro DNA siamo una società che costruisce tecnologia per connettere le persone”, ha affermato il fondatore di Facebook, che ha aggiunto: “Mi auguro che nel tempo saremo visti come una società di metaverso“.
La società oltre ad aver cambiato naming ha anche rinnovato il suo logo, quest’ultimo rappresenta il simbolo dell’infinito di colore blu e ricorda una M affiancata al nuovo nome Meta.
Neal Stephenson ha coniato il termine metaverso per descrivere e rappresentare l’ambiente completamente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash nel 1992. Sono stati numerosi i film di fantascienza che si sono susseguiti e che hanno immaginato uno scenario composto da esperienze virtuali che sostituiscono la vita reale, come nel 2018 Steven Spielberg, con il suo Ready Player One.
Solo pochi anni dopo dalla pellicola di Spielberg, Zuckerberg ha ufficializzato il rebranding di Facebook Company chiarendo che il metaverso sarà un luogo non fisico dove poter eseguire diverse azioni come, partecipare a una riunione con i colleghi dell’ufficio, fare shopping come se fossi al supermercato, provare la nuova collezione dei tuoi brand di abbigliamento preferiti oppure giocare, disegnare, invitare amici nella tua casa «digitale» e così via.
Seguendo questa strada Meta Company ha come obiettivo quello di costruire questo nuovo mondo e realizzare in questo modo nuovi posti di lavoro per i creators. Gli esperti, a riguardo credono che il tutto non avverrà prima di 10/15 anni.
Il fondatore di Facebook riuscirà a realizzare questo ambizioso progetto oppure, competitor come Microsoft lo concretizzeranno prima? Per scoprirlo non ci resta che aspettare.
Zuckerberg ha raccontato di aver voluto modificare il nome in Meta Company per non collegare lo scopo e gli obiettivi della società a una sola app (Facebook) che ormai non rappresentava più tutto il processo di crescita e di evoluzione a cui l’impresa aspira.
In molti in realtà si sono chiesti se il rebranding, in questo caso, sia avvenuto a causa degli avvenimenti che hanno coinvolto Facebook e che, secondo gli esperti, rappresenterebbero la più grande crisi mai vissuta dalla Company.
Infatti proprio quest’anno un consorzio composto da 17 agenzie stampa ha pubblicato una serie di storie intitolate “The Facebook Papers“, basate sui documenti che sono stati resi noti da Frances Haugen, ex manager dell’azienda.
Haugen ha raccontato dei presunti danni che Facebook e le altre piattaforme causano sui più giovani e di quanto, secondo la manager, la società sia molto più interessata al profitto piuttosto che a salvaguardare il benessere dei suoi utenti. Tutto questo ha inevitabilmente fatto piovere tantissime critiche sulla società.
Varie ricerche hanno mostrato come il declino di utenza (il tempo trascorso dagli adolescenti e dai giovani adulti statunitensi su Facebook è calato1) dei social media di proprietà dell’ormai ex Facebook Company sia collegato al crollo reputazionale dell’ultimo periodo. Secondo alcune fonti Zuckerberg alla luce dei fatti avvenuti e consapevole dell’importanza di una buona brand reputation avrebbe così deciso di optare per uno stravolgimento, attuando il rebranding della società padre.
Facciamo un passo indietro: che cos’è il rebranding? cosa si intende con questo termine?
Il rebranding è il cambiamento strategico della brand identity di un’azienda, questo comprende la modifica del nome, del logo, del design, del target e anche della strategia di una società consolidata sul mercato.
La strategia in questione è molto spesso presa in considerazione per modificare la propria brand image, ovvero la percezione che i consumatori hanno della società in questione, proprio come nel caso di Meta.
In molti sono dubbiosi che il rebranding di Facebook possa aiutare la compagnia a scrollarsi di dosso tutte le critiche e la percezione attuale, non del tutto positiva, dei consumatori.
Solo il tempo saprà svelare se la strategia di rebranding messa in atto da Zuckerberg e gli investimenti presenti e futuri porteranno la società a migliorare la propria reputazione e di conseguenza la percezione degli utenti.
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1A. Donetti, Forbes.it, https://forbes.it/2021/11/08/facebook-meta-cambio-nome-non-bastera-risolvere-problemi/ (10/11/21)
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