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Cambiamenti climatici tra ESG e criptovalute



Cambiamenti climatici tra ESG e criptovalute
Sostenibilità

16/06/2022

Nel seguente articolo non parleremo nello specifico di criptovalute ma cercheremo di rispondere a uno dei maggiori dubbi che si pongono acquirenti, investitori e appassionati del mondo cripto: produrre e utilizzare monete virtuali inquina? 

Ecco i principali aspetti che tratteremo:

Gli obiettivi ESG

Per misurare la sostenibilità di un investimento bisogna tenere conto degli indicatori ESG, acronimo di Environmental (tutto quello che riguarda l’ambiente e il territorio) Social (tutto quello che comprende le iniziative con un impatto sociale) and Governance (tutto quello che riguarda gli aspetti più interni all’azienda e alla sua amministrazione)

Gli indicatori ESG sono un concetto ormai diffuso nel settore finanziario e vengono presi come punti di riferimento per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria dando però una grande importanza agli aspetti di natura ambientale, sociale e di governance.

Come si può capire se un’impresa rispetta i requisiti ESG? I “rating ESG” vengono elaborati da agenzie di valutazione specializzate nella raccolta e nell’analisi di dati relativi ad aspetti e obiettivi sostenibili di attività ed imprese.

Proprio recentemente è finito su tutte le prime pagine lo scontro tra Elon Musk e il fornitore di indici ESG Standard & Poor a seguito dell’esclusione di Tesla dalla lista delle aziende che rispettano i requisiti ESG.

Non sono ancora chiari i motivi dell’esclusione, dalla S&P è emerso che la decisione di escludere Tesla è stata presa per la mancanza di una strategia a bassa emissione di carbonio e alle “pessime” condizioni di lavoro nella fabbrica Tesla di Fremont. 

In questo caso però, è necessario evidenziare che il gigante del petrolio Exxon è fra i 308 candidati inclusi nell’indice ESG,  mentre una casa automobilistica che produce macchine elettriche no.

Negli ultimi anni sta aumentando sempre di più l’interesse delle aziende verso i criteri ESG, anche grazie alla sempre più crescente consapevolezza che comportamenti socialmente responsabili possono trasformarsi in un vantaggio competitivo, attirando non solo investitori attenti alla causa ambientale e sociale ma possono incidere anche sulle scelte dei consumatori.

Il processo di trasformazione sostenibile non è semplice, anzi è molto complesso.

Non tutte le aziende riescono ad adattarsi velocemente ai criteri “Environmental, Social, Governance” e spesso provando ad adeguarsi a questi principi rischiano di perdere profitti considerevoli o addirittura di allontanare i propri clienti con politiche di comunicazione non idonee.

Qual è il legame tra ESG e criptovalute?

Secondo una recente analisi dell’Università di Cambridge, il consumo annuale di elettricità del mining di Bitcoin supera quello di intere nazioni. Inoltre, il 75% dell’estrazione globale di Bitcoin avviene in Cina, in aree in cui l’elettricità è prodotta attraverso la combustione di carbone termico.

Una delle maggiori accuse rivolte alle criptomonete è che l’attività di crypto mining, necessaria per il funzionamento delle criptovalute, consuma una grande quantità di energia ed è molto inquinante. Tuttavia, a differenza di alcuni settori come ad esempio quello del trasporto aereo che è lo stesso inquinante, le criptovalute inquinano e non producono nessun beneficio per la società. Quanto c’è di vero in queste affermazioni?

In primo luogo, Ferdinando Ametrano, professore dell’Università Milano-Bicocca dove insegna Bitcoin e tecnologia blockchain e amministratore delegato CheckSig, società di servizi e custodia Bitcoin, ha affermato che bisognerebbe considerare il Bitcoin come l’equivalente digitale dell’oro e che “la sua affidabilità è direttamente proporzionale all’energia utilizzata per mettere in sicurezza la sua rete, per questo è evidente che il consumo energetico è appropriato, commisurato”.

Inoltre, Mustafa Yilham, leader di Bixin Mining, ha affermato che le miniere di criptovalute si sono spostate dalla Cina agli Stati Uniti, alla Siberia, all’Islanda e alla Svezia, dove vengono utilizzate fonti rinnovabili, collocando le server farm proprio in aree dove l’energia elettrica è molto economica grazie alla presenza di fiumi e di dighe per l’energia idroelettrica.

Tornando al professore dell’Università Milano-Bicocca è interessante sottolineare come secondo lui i consumi energetici della rete Bitcoin siano in realtà inferiori a quanto comunemente si pensi: “I consumi energetici della rete Bitcoin sono paragonabili a quelli dell’industria di estrazione dell’oro fisico e sono inferiori alla quantità di energia prodotta e dissipata, perché non utilizzata da nessuno, dai bacini idroelettrici o nell’estrazione del gas, come documenta il Bitcoin Electricity Consumption Index dell’Università di Cambridge”.

Le soluzioni intraprese per creare criptovalute a impatto zero

La più che giusta e comprensibile pressione pubblica a favore della sostenibilità sta investendo sempre di più le attività di crypto mining che stanno sperimentando ogni giorno soluzioni più green.

Numerosi crypto miner utilizzano fonti rinnovabili come l’energia idroelettrica; alcuni hanno acquistato centrali idroelettriche perché effettivamente le energie rinnovabili sono anche più economiche delle risorse non rinnovabili e del carbone.

Inoltre, il trasferimento dei miners in Texas, in aree con enormi parchi eolici e solari e in Canada dove ci sono moltissime centrali idroelettriche, fa sì che il crypto mining è sempre di più sulla via dell’adozione di un mix energetico basato sulle energie rinnovabili.

Stanno crescendo sempre di più anche le criptovalute che comprano carbon credit per compensare le emissioni. Ad esempio, Elon Musk ha chiesto ai Bitcoin di ridurre il carbon footprint per tornare ad accettare questa moneta virtuale come metodo di pagamento per acquistare un’auto targata Tesla. 

Per concludere, fra gli esperti e gli appassionati di criptovalute, ci sono sempre più giovani con una grande sensibilità ecologica, preoccupati dell’impatto ambientale delle criptomonete e stimolati a trovare sempre più soluzioni sostenibili.

Le criptovalute a basso impatto ambientale sono possibili e rappresentano una svolta concreta.

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