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L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Quanto è sostenibile il nostro Paese?



L’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Quanto è sostenibile il nostro Paese?
Sostenibilità

11/05/2023

Ogni anno l’ASviS elabora e pubblica indici sintetici che mostrano il percorso dell’Italia verso il raggiungimento degli SDGs (Sustainable Development Goals). Nel 2021 il rapporto aveva evidenziato una situazione critica, mostrando il forte ritardo dell’Italia nell’attuazione dell’Agenda 2030, ma anche il rapporto pubblicato a Ottobre 2022 non ha mostrato nulla di buono rispetto all’anno precedente, confermando il ritardo e la situazione abbastanza critica.

In realtà, il 2022, in Italia, era iniziato nel migliore dei modi per quanto riguarda la sostenibilità, infatti lo scorso anno i principi fondamentali della Costituzione sono stati aggiornati per la prima volta con la riforma dell’articolo 9, introducendo la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Purtroppo, sulla base di quanto indicato dal rapporto, le cose non sono evolute nel migliore dei modi con un netto peggioramento del ritardo verso gli SDGs. 

Il ritardo nell’applicazione dei 17 obiettivi è allarmante perché ci ricorda che il tempo che abbiamo a disposizione sta finendo e quando si esaurirà del tutto non avremo più modo di recuperarlo e nessun comportamento potrà mettere una toppa alla nostra negligenza. Bisogna agire quanto prima, raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e dare speranza, non solo al nostro Pianeta, ma all’umanità intera.

Nel seguente articolo parleremo:

Che cos’è lo sviluppo sostenibile?

Quali sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile?

Il nostro è un Paese sostenibile? A che punto siamo?

Che cos’è lo sviluppo sostenibile?

Prima di vedere cosa sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile e come si sta comportando a riguardo il Bel Paese, mostrando alcuni interessanti dati che dovrebbero condurci ad una riflessione attenta, cerchiamo di capire meglio cosa si intende quando si parla di sviluppo sostenibile. 

Una delle prime definizioni di sviluppo sostenibile risale al Rapporto Brundtland, Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, 1987 che definì lo sviluppo sostenibile nel seguente modo: “Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.”

Alla luce di questa definizione, che cos’è lo sviluppo sostenibile? Proviamo a tradurre quanto definito nel Rapporto di Brundtland e semplificarlo. Si potrebbe definire lo sviluppo sostenibile come la capacità di imparare a vivere rispettando i limiti del nostro Pianeta. Lo sviluppo sostenibile prevede l’adozione di una serie di comportamenti che risultano essere essenziali per evitare di chiedere al Pianeta uno sforzo insostenibile, o meglio, che non è più in grado di sostenere ancora per lungo tempo, ma soprattutto per garantire un futuro dignitoso anche alle generazioni future. Al contrario, ignorare lo sviluppo sostenibile potrebbe essere estremamente rischioso. 

Quali sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile?

Lo sviluppo sostenibile rappresenta una delle più grandi battaglie dei prossimi anni per il mondo intero. A riguardo, come è possibile verificare gli stati di miglioramento e di peggioramento dei Paesi verso lo sviluppo sostenibile? La risposta è nell’Agenda 2030, un programma d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità sviluppato nel 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. 

L’Agenda 2030 prevede 17 obiettivi, conosciuti anche come SDGs. Gli obiettivi sono ufficialmente entrati in vigore il 1 Gennaio 2016 e tutti i 193 Paesi membri si stanno impegnando a raggiungerli entro il 2030. Ovviamente, quando sono stati ufficializzati gli obiettivi, si pensava di avere abbastanza tempo per cambiare la rotta e orientare il mondo intero verso la sostenibilità, ma così non è stato e a distanza di pochi anni dalla scadenza degli SDGs la situazione è alquanto preoccupante, aggravata anche dalla guerra in Ucraina. 

Per comprendere meglio i dati che andremo a leggere nel prossimo paragrafo circa la situazione del nostro Paese in tema di sviluppo sostenibile, ma soprattutto in merito al raggiungimento degli obiettivi, vediamo di seguito quali sono gli SDGs1.

  1. Sconfiggere la povertà: il primo obiettivo è quello di porre fine a qualsiasi povertà nel mondo. 
  2. Sconfiggere la fame: il secondo obiettivo è quello di porre fine alla fame nel mondo, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.
  3. Salute e benessere: il terzo obiettivo intende assicurare la salute e il benessere per tutti e a qualsiasi fascia di età.
  4. Istruzione di qualità: il quarto obiettivo è quello di garantire a tutti un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti. 
  5. Parità di genere: il quinto obiettivo si riferisce alla parità di genere, ovvero garantire l’uguaglianza di genere e garantire l’empowerment a tutte le donne e le ragazze del mondo. 
  6. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari: il sesto obiettivo vuole garantire a tutti la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. 
  7. Energia pulita e accessibile: il settimo obiettivo intende assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
  8. Lavoro dignitoso e crescita economica: l’ottavo obiettivo invece vuole incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
  9. Imprese, innovazione e infrastrutture: il nono obiettivo mira a costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
  10. Ridurre le disuguaglianze: il decimo obiettivo vuole ridurre tutti i tipi di ineguaglianza sia all’interno delle Nazioni che fra le Nazioni.
  11. Città e comunità sostenibili: l’undicesimo obiettivo mira a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
  12. Consumo e produzione responsabili: il dodicesimo obiettivo intende garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
  13. Lotta contro il cambiamento climatico: il tredicesimo obiettivo punta ad adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
  14. Vita sott’acqua: il quattordicesimo obiettivo vuole conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
  15. Vita sulla Terra: il terzultimo obiettivo intende proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, contrastare la desertificazione, arrestare il degrado del terreno, fermare la perdita della diversità biologica.
  16. Pace, giustizia e istituzioni solide: il penultimo obiettivo mira a promuovere società pacifiche e più inclusive; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli.
  17. Partnership per gli obiettivi: infine, l’ultimo obiettivo, ma non per importanza, intende rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Individuati con precisione gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile è possibile scattare una fotografia del nostro Paese per comprendere a che punto siamo in merito al raggiungimento dei sopra indicati obiettivi. 

Il nostro è un Paese sostenibile? A che punto siamo?

Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, a fornire i dati sulla situazione del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 è l’ASviS che alla fine del 2022 ha mostrato anche una panoramica dell’Italia2. Vediamo nel dettaglio i passi in avanti e le battute d’arresto del nostro Paese in merito ai singoli goal elencati nella celebre Agenda 2030. 

GOAL 1

Per quanto riguarda il goal 1, ovvero quello orientato a sconfiggere la povertà si registra un andamento negativo nel 2021 a causa anche degli effetti collaterali della pandemia sulle fasce più deboli. Nello specifico tra il 2019 e il 2021 la povertà nel Bel Paese è arrivata a coinvolgere il 9,4% della popolazione. 

GOAL 2 

In questo caso i dati presentati dall’ASviS mostrano un andamento piuttosto stabile tra il 2010 e il 2021, causato dalla compensazione tra l’aumento della quota di superficie agricola utilizzata per le coltivazioni biologiche e la riduzione del numero di persone che hanno un adeguato regime alimentare.

GOAL 3

L’indice, in questo caso, ha registrato un andamento positivo dal 2010 al 2019 fino a un peggioramento registrato nel 2020 a causa della situazione pandemica, peggioramento parzialmente recuperato nel 2021. 

GOAL 4

Anche per questo gaol i dati mostrano un andamento sostanzialmente positivo tra il 2010 e il 2019, principalmente grazie all’aumento della quota di persone laureate o diplomate e alla riduzione dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Nel 2020 si assiste a una flessione negativa a causa degli effetti della pandemia, non recuperata nel 2021.

GOAL 5

Tra il 2010 e il 2019 l’indice evidenzia un andamento positivo dovuto in particolare all’aumento delle donne presenti nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, nei consigli regionali e della speranza di vita delle donne. Nel 2020, a causa della crisi pandemica, si assiste a un netto peggioramento, che solo in parte è recuperato nel 2021.

GOAL 6

Tra il 2010 e il 2017 i dati evidenziano un andamento negativo dovuto alla riduzione dell’efficienza idrica. Tra il 2018 e il 2021 si registra invece una sostanziale stabilità, dovuta alla compensazione tra il peggioramento dell’efficienza idrica e il miglioramento sia delle famiglie che non si fidano di bere l’acqua potabile sia delle famiglie che denunciano irregolarità nella distribuzione dell’acqua potabile. In questo caso è importante sottolineare che il goal 6 presenta delle criticità a causa della carenza di dati raccolti.

GOAL 7

Nel 2021 i dati mostrano un andamento sostanzialmente stabile che arresta il trend positivo connesso agli effetti della pandemia. 

GOAL 8

Anche in questo caso i dati parlano chiaro, mostrando tra il 2010 e il 2014 un forte peggioramento dovuto agli effetti della crisi economica, seguito da una lenta ripresa tra il 2015 e il 2019. Nel 2020 però si osserva un brusco calo compensato dalla ripresa economica del 2021.

GAOL 9

L’indice evidenzia un andamento positivo tra il 2010 e il 2018, grazie all’aumento della quota di famiglie con connessione a banda larga e del numero di imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto. Nel 2021 continua il trend negativo dell’uso del trasporto pubblico.

GOAL 10

L’indice evidenzia una tendenza negativa tra il 2010 e il 2015, compensata dal trend positivo dei successivi quattro anni. Nell’ultimo biennio, a causa della crisi pandemica, si ha una nuova inversione di tendenza, che porta l’indice a un significativo peggioramento.

GOAL 11

A causa della mancanza di dati, l’ultimo anno disponibile per il Goal 11 è il 2020. L’indice evidenzia, nell’arco di tutta la serie storica, un andamento altalenante. Nel 2020 i dati mostra un significativo peggioramento, causato dalla diminuzione di offerta del trasporto pubblico e dall’aumento dell’uso di mezzi privati a causa dalle misure restrittive implementate nel 2020 per fare fronte alla crisi pandemica.

GOAL 12

A causa dell’indisponibilità di dati per l’anno 2021, l’indice composito del Goal 12 è calcolato fino al 2020. Si evidenzia un andamento positivo. Nel primo anno di pandemia l’indice misura un forte miglioramento, dovuto sia alla riduzione dei consumi sia al miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse.

GOAL 13

L’indice evidenzia una riduzione delle emissioni di gas serra tra il 2010 e il 2014, dovuta principalmente agli effetti della crisi economica. Nel biennio 2020-2021, invece, si registra un miglioramento nel 2020 compensato da un peggioramento nel 2021.

GOAL 14

Dal 2015 al 2018 si evidenzia un trend negativo dovuto sia all’aumento dell’attività di pesca sia all’aumento dello sfruttamento degli stock ittici. Nel 2019, nonostante una lieve riduzione dello sfruttamento degli stock ittici si registra un andamento stabile. 

GAOL 15

L’indice evidenzia un trend negativo per tutto l’arco di tempo considerato, a causa del peggioramento degli indicatori relativi al consumo e alla frammentarietà del suolo.

GOAL 16

Tra il 2010 e il 2020 si registra un andamento sostanzialmente stabile, per poi peggiorare nell’ultimo anno. Tra il 2020 e il 2021 si evidenzia un aumento dei reati predatori che nel 2020, a causa delle misure restrittive, avevano raggiunto il valore più basso registrato nell’arco temporale analizzato.

GOAL 17 

L’indice evidenzia un andamento negativo tra il 2010 e il 2012 e una stabilità tra il 2012 e il 2019. Nel 2020 si assiste a un forte peggioramento, causato dall’aumento del debito pubblico generato per far fronte alla crisi pandemica. Nel 2021 si ha un miglioramento, non sufficiente a compensare la variazione negativa del 2020.

Riassumendo i principali risultati, tra il 2010 e il 2021 sono migliorati sette goal, nello specifico i goal 2, 3, 4, 5, 7, 9 e 13, la situazione invece è peggiorata per quanto riguarda i goal 1, 6, 15,16 e 17 ed è rimasta stabile per il goal 8 e il goal 10. La situazione del nostro Paese non è delle più rosee e come dichiara la presidente dell’ASviS Marcella Mallen, gli indicatori di sostenibilità dell’Italia sono in peggioramento. I dati rilevati sono l’evidenza che il livello registrato nel 2021 è ancora al di sotto di quello misurato nel 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato e smaltito gli effetti della pandemia. 

Noi di Web To Emotions crediamo fermamente che sia possibile accelerare il cammino del nostro Paese verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per questo abbiamo deciso di contribuire attivamente diventando Società Benefit e intraprendendo il cammino per la certificazione B Corp

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1www.agenziacoesione.gov.it

2RapportoASviS2022.pdf

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